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Calendario finlandese. Aprile

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La Finlandia mese per mese. Alla scoperta di tradizioni, ricorrenze e racconti popolari attraverso il calendario finlandese.

Aprile, Huhtikuu, il mese…

  • del debbio, (huhta/huuhta= terreno debbiato, kuu=mese). Nella Finlandia agraria, aprile era il mese in cui marcare la zona da diboscare per destinarla al debbio e recuperare così terreno abitabile. Secondo un’altra interpretazione, il nome verrebbe da huhtoa (“sciacquare via”) in riferimento alla neve che si scioglie. Altri nomi per aprile sono kiimakuu (“il mese delle fregole”, la stagione dell’amore), sulamakuu/suvikuu che si riferiscono a un clima più mite. Aprile era anche il mese in cui si preparava l’attrezzatura da pesca, si falciava il fieno primaverile, si tagliava la legna e si scolpivano a mano le pareti in legno della casa.

Le giornate iniziano ad allungare e la neve a sciogliersi mentre la natura riprende a crescere a una velocità incredibile. La bella stagione è breve e bisogna sfruttarla al massimo; non c’è tempo da perdere, la natura lo sa bene. Non appena un pezzetto di terra riemerge da sotto la neve ecco sbucare i primi fili d’erba e i primi germogli; tornano i primi uccelli migratori, le prime vipere escono dalle tane e i primi orsi dal letargo, le prime farfalle, le prime zanzare e con esse i primi pizzichi della stagione…

1.4. Aprillipäivä

Anche in Finlandia il primo d’aprile vale la regola degli scherzi. Pare che quest’usanza sia approdata in Finlandia dalla Svezia nel 1700 e si sia diffusa in tutto il Paese nel 1800 a partire dai manieri e dalle parrocchie. Una volta il primo d’aprile era detto anche juoksujuhla (“festa della corsa”) perché i ragazzini venivano mandati dai vicini a prendere un oggetto inventato cosicché i poveretti si ritrovavano a correre da una casa all’altra. Aprillia, Aprillia, syö silliä, juo kuravettä päälle!, si recitava se lo scherzo era riuscito (letteralmente “April, April, mangia le aringhe e bevici il fango!” dallo svedese April, april, din dumma sill!).

9.4. Mikael Agricolan päivä, Suomen kielen päivä

Il 9 aprile si festeggiano due personaggi importantissimi che hanno contribuito enormemente allo sviluppo della cultura e della lingua finlandese: Mikael Agricola (1510-1557), considerato il padre della lingua finlandese scritta e pioniere nello studio delle religioni e del folclore, studente di Martin Lutero e vescovo di Turku, morto il 9.4.1567; ed Elias Lönnrot (1802-1884), medico, ricercatore di tradizioni popolari, linguista, curatore di alcuni dizionari e del primo periodico in finlandese, nato il 9.4.1802 e divenuto celebre soprattutto per avere redatto il Kalevala.

Sia chiaro, Mikael Agricola non fu il primo a scrivere in finlandese. Esistono testimonianze di finlandese scritto precedenti al 1500, ma si tratta piuttosto di frammenti di carattere religioso, preghiere, salmi. Al tempo, la lingua della Chiesa era il latino e quella dell’amministrazione lo svedese. Il ruolo di Agricola va compreso alla luce della Riforma protestante: le Sacre Scritture andavano tradotte in finlandese affinché il popolo potesse capire la lingua della Chiesa. Si fa stradala necessità di sviluppare grammatiche finlandesi e di usare il finlandese anche a scuola. Così nasce l’abbecedario Abckiria (1543) di Agricola, il primo libro pubblicato in finlandese e divenuto famoso. L’anno dopo esce Rukouskirja (1544) che contiene preghiere, parti della Bibbia e persino un calendario con oroscopo e consigli sull’alimentazione. Il Nuovo Testamento esce tradotto in finlandese da Agricola nel 1548 e nel 1551 compare Daavidin psalttari (1551) che raccoglie interessanti informazioni sulle tradizioni popolari e sulle antiche divinità finniche.

Per la sua traduzione del Nuovo Testamento, Agricola si rifà alle edizioni latina, tedesca e svedese che hanno perciò influenzato la struttura del finlandese scritto. Come base per la sua lingua scritta usa principalmente il dialetto del Varsinais-Suomi. In mancanza di parole equivalenti, Agricola si trova a inventarsene di nuove, giocando con i composti e con i prestiti. In realtà non si sa con precisione se alcuni di quei termini siano stati coniati da Agricola o se fossero già in uso al suo tempo. Comunque sia, molte di quelle parole si ritrovano anche nel finlandese contemporaneo (circa il 60%): la maggior parte riguarda il lessico religioso ma si osservano anche termini medici, geografici e giuridici. Dai un’occhiata alle frasi sotto e ti accorgerai subito di quanto il finlandese di Agricola sia diverso da quello odierno:

“Ele polghe kiria quin sica,
waicka henes on wehe wica”

Prefazione di Rucouskirja

“Älä polje kirjaa kuin sikaa,
vaikka hänessä on vähä vikaa”

In finlandese moderno

Agricola riscosse successo tra i suoi contemporanei ma finì ben presto nel dimenticatoio per essere riscoperto nell’Ottocentro, con il Neoromanticismo nazionale quando la questione della lingua divenne essenziale nella creazione identitaria della Finlandia. Il suo merito è avere dato l’impulso alla codificazone della lingua finlandese, cioé allo sviluppo di un sistema di scrittura condiviso e delle regole grammaticali, ortografiche, lessicali, sintattiche e fonetiche che ne stanno alla base, passaggio fondamentale per la salvaguardia della lingua stessa e per la sua affermazione a livello nazionale.

Leggi anche Introduzione alla lingua finlandese.

12.-14.4. Suviyöt e Suvipäivä

Per i finlandesi di una volta esistevano solo due stagioni: l’inverno, che cominciava il 10 ottobre (talvipäivä), e l’estate, che cominciava il 14 aprile (suvipäivä). Le tre notti precedenti a suvipäivä erano chiamate suviyöt: la prima era detta anche marjayö (“notte della bacca”) e se faceva freddo si prospettava una pessima annata per la raccolta di bacche; la seconda heinäyö (“notte del fieno”), se faceva freddo allora pessima annata per il fieno; la terza viljayö (“notte dei cereali”), se faceva freddo, pessima annata per i cereali.
Al sud il 14 aprile ci si preparava a fare uscire il bestiame al pascolo. Nelle regioni di Satakunta e Varsinais-Suomi, i pastori salivano sopra un cocuzzolo e suonavano il corno verso i 4 punti cardinali come segno di buon auspicio (e per tenere lontani i predatori).

23.4. Jyrkinpäivä (Huutoyö)

Nella Finlandia sud-orientale il 23 aprile era un giorno di festa perché si faceva finalmente uscire il bestiame al pascolo. Questo importante evento si legava a una serie di tabù: a Jyrkinpäivä era vietato lavorare, andare a cavallo, tagliare la legna, dare via qualcosa o sbattere la porta. In generale, si doveva essere il più silenziosi possibile onde evitare che i temporali estivi rovinassero il raccolto o che il bestiame fosse in pericolo. In compenso la notte di Jyrkinpäivä, chiamata Huutoyö (“notte del grido”), era tradizione fare baccano, urlare alla foresta formule magiche per tenere lontani i predatori, accendere falò e suonare il corno. Quando il bestiame veniva fatto uscire dalla stalla, la padrona di casa si metteva su un punto in alto a gambe aperte così che gli animale le passassero sotto (harakoiminen): lo straordinario potere sessuale della donna riusciva a proteggere il bestiame e perfino scacciare il Re della foresta!
Il tempo del 23 aprile era uguale a quello dell’estate avvenire.

25.4. Markun päivä

San Marco Evangelista era un giorno importante nella Finlandia agraria del sud perché prediva l’andamento dell’estate. Se la notte del 24 aprile è freddo, dobbiamo aspettarci un’estate fredda ma se piove o è mite, l’estate sarà calda e il raccolto abbondante. Se tira vento da nord, niente bacche (Markun marjat vie, “Markku si porta via le bacche”). E se il bue non riesce a rompere lo strato di ghiaccio che la notte si forma sull’abbeveratoio, allora si prospetta un’annata fredda. Più a nord, dove l’estate arriva con netto ritardo rispetto al sud, i riti e le credenze del 25 aprile erano legati al 18 maggio.

30.4. Vigilia di Vappu

Già, perché come sempre in Finlandia si festeggia per la vigilia. Per saperne di più sul primo maggio finlandese, leggi Vappu, il 1. maggio in Finlandia.

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