Carnevale in Finlandia: hernekeitto, laskiaispulla e mäenlasku

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Se i simboli del carnevale italiano sono stelle filanti, coriandoli, carri, sfilate in maschera e “crogetti” (chiamateli castagnole, chiacchiere, cenci, frappe o come volete), quelli del laskiainen finlandese sono molto più semplici e meno appariscenti: zuppa di piselli, pancakes, laskiaispulla e mäenlasku.

Nella tradizione cattolica, il carnevale (in fin. laskiainen) segna l’inizio del periodo pasquale, l’ultima possibilità di fare bisboccia prima del digiuno quaresimale. L’etimologia della parola “laskiainen” è ancora incerta ma sembra connessa ai due aspetti appena citati: alcuni la fanno derivare dal verbo laskeutua (“diminuire”, “calare”, riferito al cibo e all’inizio del digiuno), altri da laskea (“contare” i giorni che mancano alla Pasqua).

Nella Finlandia cattolica, fino al XVI secolo, ogni venerdì si osservava il digiuno. Per questo motivo il giovedì si faceva il pieno. Il piatto che andava per la maggiore era la sostanziosa zuppa di piselli (hernekeitto). La hernekeitto è rimasta il piatto che più rappresenta il carnevale finlandese, cioè il periodo precedente al lungo digiuno.

Per essere certi che la pancia fosse bella piena, nel Novecento si è diffusa l’usanza di affiancare alla zuppa di piselli anche i pancakes.

Per la serie unti e bisunti, non poteva mancare il laskiaispulla, una sorta di maritozzo ripieno di panna montata e confettura di lamponi/fragole oppure pasta di mandorle. Ecco qua quello che c’è da sapere su questa delizia.

Il cibo grasso di carnevale prefigurava l’abbondanza dell’anno a venire. Tra i piatti tipici compaiono anche lo zampone di maiale (siansorkka), il sanguinaccio (verimakkara), il formaggio (juusto), una sorta di ciaccia coi friccioli (rasvarieska) e il puré liquido (maitovelli). Tra questi i più diffusi rimangono tuttavia la hernekeitto e il laskiaispulla, simboli carnevaleschi onnipresenti negli alimentari.

Usi e costumi del carnevale finlandese affondano le proprie radici in un contesto agreste, in cui le stagioni e il lavoro dei campi scandiscono la vita dei contadini. Intorno alla cura del bestiame e alla resa del raccolto, i principali elementi di sussistenza, nascono una serie di tabù, proverbi, credenze, riti e formule che non sono altro che il tentativo di favorirsi la natura e di prevederne il corso per poter far fronte alle difficoltà.

Mentre il Natale era una festa per così dire più “maschile”, in relazione cioé ai lavori agresti degli uomini, il carnevale era legato ai compiti femminili (cura del bestiame e dei legumi, raccolta, filatura e tessitura). A carnevale le giornate iniziavano ad allungarsi e ciò determinava la fine del lavoro di filatura e l’avvio della tessitura. Nel periodo di carnevale non si poteva filare né cucire o in estate qualcuno della famiglia sarebbe stato colpito da un fumine. Le faccende domestiche erano ridotte al minimo e i lavori pesanti erano vietati, un po’ come a Natale. Le donne nascondevano gli oggetti appuntiti e taglienti degli uomini onde evitare che per sbaglio si facesse male agli animali, attirando la sfortuna sulla famiglia.

A carnevale non era solo possibile predire come sarebbe stato il resto dell’anno, ad esempio in base al tempo (se a carnevale splende il sole sarà un buon anno; se nevica sarà una buona annata per le bacche, il raccolto e la pesca), ma anche influenzarne il corso. Ogni gesto aveva il potere di influire sulla realtà futura: ecco che pulire la casa dagli insetti significava avere un raccolto sano e intonso, fare la sauna in silenzio equivaleva a un’estate senza zanzare, consumare la cena in silenzio e senza la luce del fuoco voleva dire avere un buon raccolto, l’andare a letto presto significava che il lavoratore avrebbe avuto la forza di alzarsi presto per tutto l’anno. Le donne si vestivano di bianco e lasciavano i capelli sciolti, pettinandoli diverse volte al giorno, nella speranza che il lino crescesse bianco e rigoglioso. A questo si ricollega il tradizionale mäenlasku di carnevale, di cui trovate qui una rivisitazione.

Vocabolario:

Carnevale= Laskiainen

Buon Carnevale= Liukasta laskiaista

Martedì grasso= Laskiaistiistai

Coriandoli= Konfetti

Stelle filanti= Serpentiinit

Maschera= Naamari

Costume di carnevale= Naamiaisasu

Formule:

Juoman jouluna pitää, syömän liian laskiaisna= A Natale si beve, a carnevale si mangia

Pitkiä hamppuja ja pellavia! = Erba e lino alti!

Fonti e approfondimenti (in fin.):

Foto © Giulia Santelli

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